Riallocare una parte di tutte le percezioni all’intera rete consolare: Tacconi (PD) interroga Padoan

“In occasione del’Audizione in Commissione Affari Esteri del Direttore Generale per gli Italiani all’estero e le Politiche Migratorie, Ministro Luigi Maria Vignali, avevo sottolineato la necessità che la rete consolare sia messa in grado di operare in maniera più reattiva flessibile e dinamica rispetto alle esigenze di una realtà in rapida evoluzione e, per favorire in qualche modo il raggiungimento di tale obiettivo, avevo preannunciato la presentazione di un atto parlamentare per chiedere che una parte delle percezioni che i Consolati riscuotono per i servizi resi venga riversata al bilancio del MAECI per essere poi riallocata all’intera rete consolare”. Così Alessio Tacconi, deputato Pd eletto in Europa, che oggi annuncia di aver depositato un’interrogazione al Ministro dell’Economia e delle Finanze, sottoscritta anche dagli altri Deputati del PD eletti all’estero.
“La domanda di servizi alla nostra rete consolare all’estero – spiega il parlamentare – diventa ogni giorno più pressante e mette a dura prova l’operatività delle strutture, anche in ragione dell’irrompere nel panorama migratorio delle nuove mobilità che, da alcuni anni a questa parte, spinge molti cittadini a cercare lavoro all’estero. Si stima infatti che sono oltre 1 milione i cittadini italiani che hanno trasferito all’estero la loro residenza e che richiedono alla nostra rete servizi innovativi, magari in forma digitale, il cui obiettivo principale sia quello di fornire un valido supporto al processo di integrazione nel tessuto sociale del Paese d’accoglienza; in parallelo, non vanno naturalmente dimenticati i servizi tradizionali richiesti dagli emigrati di più lungo corso e i servizi alle imprese che chiedono assistenza nella ricerca di nuovi sbocchi sui mercati esteri”.
Nella premessa dell’interrogazione, Tacconi ricorda che il carico di lavoro per le sedi all’estero ha subito un’ulteriore impennata a causa della chiusura di alcune sedi (conclusasi nel 2014); quindi, dopo aver aver dato atto alla rete diplomatico-consolare dell’impegno che l’amministrazione e il suo personale hanno profuso per rispondere nel migliore dei modi a queste nuove sfide, il deputato rileva che le risorse di cui può disporre la rete consolare, sia in termini finanziari che di personale addetto sono assolutamente inadeguate e rischiano di produrre risultati non all’altezza delle giuste aspettative dell’utenza. “Non è ammissibile – osserva infatti Tacconi – che bisogna attendere settimane per l’iscrizione all’AIRE o il rilascio del Passaporto o addirittura anni per la lavorazione di una pratica per il riconoscimento della cittadinanza italiana”.
“Per incrementare in qualche misura le risorse da destinare ai servizi consolari all’estero, ho perciò chiesto al Governo che nella stesura della prossima legge di bilancio si preveda di destinare al Ministero degli esteri, quali risorse aggiuntive, il 30% delle percezioni che i consolati incassano a fronte dei servizi resi: si tratta infatti di oltre 150 milioni l’anno che gli Italiani residenti all’estero immettono nell’economia del Paese come hanno fatto in passato con le considerevoli rimesse valutarie. La “restituzione” di parte delle somme percepite e la loro destinazione alle sedi all’estero per il miglioramento dei servizi consolari – conclude Tacconi – rappresenta a mio avviso, non solo un obbligo morale dello Stato nei confronti di chi ha dovuto intraprendere la strada dell’emigrazione, ma sarebbe anche un segno tangibile dell’importanza che la collettività nazionale annette al ruolo che gli italiani all’estero possono svolgere per lo sviluppo e la penetrazione del nostro Sistema Paese”.

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