Tacconi (PD): la promozione del nostro Sistema Paese passa anche attraverso la condivisione di cultura e di conoscenze

“Rispondendo ieri in Commissione affari esteri ad un’interrogazione presentata dall’On. Lia Quartapelle, e da me sottoscritta, il Sottosegretario Vincenzo Amendola ha sottolineato l’importanza che l’internazionalizzazione del sistema universitario nazionale rappresenta per lo sviluppo e la proiezione esterna del Paese”. Lo riferisce l’On. Alessio Tacconi (PD), eletto all’estero nella ripartizione Europa.
“Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e il MIUR hanno presentato un piano strategico per identificare un percorso di lavoro e stabilire le priorità geografiche verso le quali indirizzare, prioritariamente, la promozione del nostro sistema di istruzione e formazione superiore, atenei, conservatori, accademie di belle arti”.
“Gli strumenti principali che sono stati individuati per presentare al mondo l’offerta dei nostri Istituti di eccellenza sono dei roadshow, denominati Italian Days, da realizzare all’interno di “fiere dell’istruzione” nei paesi di riconosciuto interesse strategico per l’Italia. Attraverso di essi ci si prefigge di presentare offerta formativa, modalità d’accesso, riconoscimento dei titoli di studio, modalità di finanziamento, disponibilità di borse di studio, ecc. E’ stato già realizzato un Roadshow in Cina dal 21 al 29 ottobre nel contesto della China Education Expo 2017; un altro è previsto in India dal 24 al 28 novembre con tappe a Mumbai, Kolkata, Bangalore e New Delhi ed un altro ancora negli Stati Uniti dal 27 maggio al 1 giugno 2018”.
“Tutto questo è possibile anche grazie alla disponibilità del Fondo per il potenziamento della promozione della cultura e della lingua italiana all’estero che il Governo ha istituito presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale con la legge di bilancio 2017. A mio avviso – dichiara Tacconi – non sono spese a fondo perduto, che qualcuno potrebbe etichettare addirittura quale inutile spreco di denaro pubblico, ma veri e propri investimenti per la promozione del nostro Paese all’estero: ritengo infatti che attraendo giovani talenti presso le nostre università non solo formeremo la classe dirigente dei rispettivi paesi d’origine ma creeremo uno straordinario strumento di soft power con dirigenti e imprenditori di successo posizionati quali “antenne” di italianità nel mondo”.

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