Scuole all’estero ed enti gestori

La promozione della lingua e della cultura italiana resta uno dei temi di maggior interesse per le comunità italiane oltre confine e una delle priorità della mia attività politica.
Il decreto legge sulla “Buona Scuola” (2016) ha riguardato anche l’organizzazione delle scuole italiane all’estero. Insieme ai miei colleghi, in sede parlamentare, ho insistito affinché fossero apportate alcune importanti modifiche al testo, valorizzando così i differenti strumenti su cui il Paese può fare affidamento per la penetrazione culturale e la diffusione della lingua italiana. E’ stata accolta la nostra richiesta di istituire una cabina di regia di coordinamento tra MAECI e MIUR, è stato aumentato di 50 unità il contingente degli insegnanti all’estero e, soprattutto, siamo riusciti a ripristinare il riconoscimento degli enti gestori come soggetti indispensabili per la formazione linguistica e culturale italiana all’estero.
Costante è stato il mio impegno su questo tema negli ultimi anni: anche grazie ai numerosi atti parlamentari da me presentati, possiamo ora registrare una inversione di tendenza sui contributi erogati dallo Stato agli enti gestori a supporto delle loro attività didattiche. Ecco l’evoluzione degli ultimi anni:

anno 2012: 8.354.980 di euro
anno 2013: 9.915.352 di euro
anno 2014: 9.786.532 di euro
anno 2015: 11.861.110 di euro
anno 2016: 12.000.000 di euro
anno 2017: 12.000.000 di euro

Come ulteriore prova che, finalmente, il potenziamento della diffusione e della promozione della lingua e cultura italiana all’estero è considerata una priorità assoluta del nostro Paese, è stato istituito a questo scopo un fondo pari a 20 milioni di Euro per il 2017, 30 milioni per il 2018 e 50 milioni per il 2019 e il 2020.

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